ARCHIVIO GIGLI

Atelier Balla

“La casa di Balla tutta iridescente e scintillante di colori, di vetri fracassati dal sole e da tutte le parti, in tutte le ore, la casa di Balla traforata dall’aria e dal cielo azzurro cinguettante..


il suo studio ingombro di quadri geniali, di costruzioni dinamiche, di svariate architetture diaboliche, fantastico di ogni magia…


La camera da pranzo coi piatti gialli, verdi, rossi, le tazze viola, lilla, le mensole smaglianti di lacche multicolori…


Tutto un campionario fiammante di colori in quella casa! .. magia caleidoscopica di colori aggressivi.


Carte variopinte sgargianti che si riflettevano in lamine di stagnole, occhi di celluloide che lucevano tremolanti in un quadro, lampade fantastiche di carta velina gialla e verde, accese dal sole, studi futuristi di velocità astratte, e lacche vermiglie, vernici cristalline di ratti e Paramatti, velluto, raso, damaschi, e Balla che vivificava vertiginosamente il suo ambiente pirotecnico, cantando ballando e suonando.."


Questa è l’atmosfera che Francesco Cangiullo respira entrando nella casa di Balla quando abitava ai Parioli durante gli anni Dieci: questa è l’idea che Balla ci racconta nei progetti colorati per gli arredamenti, nei mobili smontabili, nel mobiletto acchiappa fumo, nei fiori futuristi dai colori sgargianti….



La casa di Balla – ai Parioli fino al 1926, poi al quartiere Delle Vittorie – si presenta sempre come una fucina dove inventare, progettare e realizzare oggetti utili al lavoro ma anche belli e magici; non dobbiamo scordare gli abiti e gli accessori anche femminili: dall’abito asimmetrico verde e giallo indossato da Giacomo con le scarpe bicolori al cappello a femminile per Elica alla borsa futurista per Luce.


Occorrono dei mobili per la camera dei bambini con gli angoli smussati affinché non ci si faccia male e si usano bambini schematizzati a formare le gambe…

Occorrono dei fiori per rallegrare la casa e allora si tagliano dei legni e si incastrano tra loro senza viti ne chiodi fino a darci l’immagine di un tulipano rosa o di un cactus giallo…

Occorrono mobili pratici ma anche utili ad abbellire l’utile, il mobiletto per il fumo viene costruito insieme al un portariviste dai colori più diversi….

Una proposta di semplicità e di montaggio, scomposizione e ricomposizione, movimento e compenetrazione come in ogni ciclo del continuare mutare che è la vita.


Quando nel giugno del 1929 la famiglia Balla si trasferisce definitivamente nell’abitazione di via Oslavia, il pittore porta con se quadri, oggetti, utensili, mobili.. .

La sala da pranzo verde e gialla dei Parioli diventa la camera da letto di Elica Balla, un piccolo locale con la finestra sulle scale viene decorato in rosso e diventa lo studiolo rosso, pieno fino all’inverosimile di oggetti e di quadri, di panchetti e libri…, il grande salotto ospita i grandi quadri figurativi pre-futuristi attendendo i grandi ritratti degli anni Trenta. 


Share by: